venerdì 20 aprile 2012

LA STORIA DEI VERCELLESI ERRANTI

LA STORIA DEI VERCELLESI ERRANTI(ANNI 20):
DAL LIBRO "PRIMI CALCI" SCRITTO DA BRUNO CASALINO E SILVIO LAMBERTI.
DA PAGINA 38 A PAGINA 42

La formazione dei Vercellesi Erranti

"Come nel caso di un'altra bella realta' della Vercelli sportiva creata,subito dopo la prima guerra mondiale,da quel genio del calcio e dello sport piu' in generale che e' Secondo Ressia.Un nome che resta legato indissolubilmente alla storia ultracentenaria della Pro Vercelli e che ne inventa una delle sue,dando vita ai Vercellesi Erranti,una squadra che non ha un campo e che gioca dove capita.
Secondo Ressia,fondatore dei
Vercellesi Erranti
Ressia e' un mago del pallone,una sorta di "talent scout" primordiale,riesce a mettere insieme una bella squadra.Anzi,colpito dal sacro furore della passione calcistica e da un grande senso di emulazione e rivalita' nei confronti delle bianche casacche,e' deciso a fare una grande squadra anche con mezzi piuttosto limitati.Perche' di soldi ne circolano pochi.I giocatori,intanto,non sono pagati ma si tassano per comprarsi gli indumenti di gioco e a volte si finanziano anche le spese di viaggio.Ressia,a cavallo del sua bicicletta,sport che lo vede spesso protagonista,gira i campetti e i prati della periferia alla ricerca di nuovi campioncini.Un fiume in piena il Ressia che di fiuto ne ha da vendere.
Cosi in breve tempo la squadra dei Vercellesi Erranti diventa importante.Disputa molti campionati e diversi li vince.Trova anche un piazzale per giocare le partite.E' ubicato a non piu' di cento metri dal "Comunale" dove si esibiscono le bianche casacche,allora gia' pluriscudettate,davanti alla vecchia Cavallerizza.
Il campo e' circondato da una palizzata in legno costruita dagli stessi dirigenti e giocatori.C'e' pure una tribunetta.Gli spogliatoi non ci sono.Vengono utilizzate le stanze di un albergo che si trova a poche decine di metri dal campo,il Bel Giardino.A volte invece gli atleti si servono dei bagni pubblici sulla piazza retrostante.
Sono talmente bravi gli Erranti che riescono ad ottenere la promozione in Serie A:avrebbero giocato contro la grande Pro.Per i dirigenti delle bianche casacche,una sorta d'onta,un inconfessabile senso d'invidia.Al punto che,raccontano le malelingue del tempo,vengono poste in essere alcune perfide operazioni per mettere in difficolta' gli Erranti.Si comincia facendo pressioni sull'amministrazione comunale perche' non rinnovi piu' il contratto del campo.Ma gli Erranti non si danno per vinti e trovano un altro terreno di gioco in periferia vicino all'area che per tanti anni e' stato il Campo di Marte,teatro delle esercitazioni militari,e dove stanno sorgendo stabilimenti industriali come la Chatillon,poi Montefibre.
Piu' che un campo di calcio e' un orto,come ricorda piu' volte l'avvocato Marcello Prestinari,personaggio prestigioso della Vercelli sportiva e pure lui giocatore degli Erranti.Li vicino c'e' il Cervetto,una roggia che attraversa ancora oggi una buona parte della citta' prima di finire la sua corsa nel fiume Sesia.Durante le gare,il pallone finisce spesso nelle sue acque.Al punto che viene ingaggiato un pescatore affinche',munito di capacissime reti,provveda a pescare i palloni che cadono nella roggia.
Ma l'azione di liquidare gli Erranti non finisce qui.La Pro Vercelli,che allora e' potente anche a livello federale,fa di tutto per mettere i bastoni in mezzo alle ruote degli Erranti ed evitare cosi di trovarseli di fronte l'anno dopo in Serie A.Al punto che la Federazione Italiana Giuoco Calcio,allora appena uscita da una drammatica scissione,tanto che,com'e' noto,nel 1922 si giocano due tornei e sono proclamate due squadre campioni d'Italia,la Novese per la Federazione e la Pro Vercelli per la Confederazione ,assume una decisione che ha dell'incredibile:somo annullate le promozioni.Una mazzata terribile per gli Erranti che vedono vanificare tutti gli sforzi compiuti per vincere il campionato di Serie B.
Giuseppe Cavanna,ex portiere
dei Vercellesi Erranti,151 presenze
nel Napoli e titolo di campione
del mondo nel 1934
Intanto la Pro Vercelli ha messo gli occhi su molti elementi degli Erranti che sono veramente forti.Al punto che quando la Novese campione d'Italia per la Federazione viene a Vercelli a disputare una gara amichevole pensando di fare una scampagnata e' sconfitta dagli Erranti per 5 a 0.La societa' bianca ha gia' fatto suo il portiere degli Erranti Giuseppe Cavanna.Il portierone,detto "Giaguaro",un'autentica promessa come dimostrera' poi la sua carriera,si lascia tentare da un ingaggio rappresentato da una motocicletta,una di quelle Indians di cui il Cavanna,grande appassionato di motori,e' tanto innamorato.Zio di Silvio Piola,Cavanna comincia nella Giovani Furia di "Ciotu" Piacenza,bellissima formazione di ragazzi del celeberrimo rione cittadino,poi passa ai Vercellesi Erranti per approdare alla Pro Vercelli,con cui fa l'esordio in campionato nel 1925.Successivamente milita nel Napoli,dal 1929,al 1935,ottenendo due terzi posti in Serie A e collezionando 151 presenze.Dopo un'esperienza al Benevento,torna alla Pro Vercelli.Non ha mai esordito in Nazionale ma e' stato convocato da Vittorio Pozzo come portiere di riserva,titolare lo juventino Combi,nel vittorioso mondiale del 1934.Con Rosetta,Piola e Ferraris II compone il poker di calciatori vercellesi campioni del mondo.
Sfumata la Serie A,con i migliori elementi in transito verso le bianche casacche,la vita degli Erranti sta diventando veramente difficile.Al punto che la Pro fa la grande offerta:acquistare in blocco la societa' verde-rossa per trentaduemila lire.Una cifra enorme per quei tempi.Con quella somma si puo' acquistare una cascina.
Cosi gli Erranti passano in massa alla Pro Vercelli.Secondo Ressia,che un anno dopo entra anche lui nello staff tecnico della piu' prestigiosa societa' vercellese,ha sostenuto piu' volte che della cifra pattuita sono state versate solo dodicimila lire.Le altre non si sono mai viste.Finisce cosi l'avventura breve ma intensa dei Vercellesi Erranti."

1 commento:

  1. Interessante come tutto quello che riguarda il calcio che non c'è più.

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